La sbecciatrice è un attrezzo agricolo, utilizzato in passato per togliere la “veccia” e ripulire così il grano dai semi prima di iniziare la sua lavorazione. E’ questa l’origine del nome di
La Sbecciatrice, un luogo che definire azienda agricola è anche fin troppo riduttivo. Perchè è vero che qui coltivano, trasformano e vendono ortaggi, ma è anche vero che dietro c’è tutta una filosofia di vita che è alla base del lavoro di Mimmo e Lino, i proprietari dell’azienda, che ci hanno accolto durante il
Trekking a piana di Monte Verna, nel nostro
weekend alla scoperta del territorio casertano.
La Sbecciatrice e la resistenza contadina
Mimmo e Lino, per l’appunto sono i proprietari di questa azienda e sono coloro che, con orgoglio, attuano quella che loro stessi chiamano resistenza contadina, un progetto di valorizzazione territoriale che ha alla base il concetto di riutilizzo di semi locali, di cui sono gelosissimi, e di metodologie tradizionali, quelle che usavano i contadini di una volta, uniti agli studi effettuati dai due fratelli sulle moderne tecniche di coltivazione. Nessuna serra, ma piuttosto è preferito l’uso dei campi e di alcune tipologie di semenze che sono quasi in via di estinzione, seguendo un progetto di recupero della biodiversità agricola nel territorio casertano.
Il Pomodoro Riccio e le altre coltivazioni
Più di ogni altro prodotto, trionfa il recupero del Pomodoro riccio, una varietà saporitissima di pomodoro che cresce nei campi proprio come avveniva una volta (mio figlio F. l’ha raccolto direttamente dal campo e mangiato sul posto con immensa soddisfazione, sia per il palato, che per la novità del poter assaggiare qualcosa di appena colto!). E’ un “pomodoro resistente” che riesce a portare a maturazione i propri frutti anche in ambienti poco gentili, con poca acqua, riuscendo ad assorbire alimenti necessari alla crescita anche dal terreno su cui vengono piantati.
Accanto al Pomodoro Riccio crescono anche altri ortaggi che necessitano di poca acqua come il fagiolo lenzariello, il cece delle colline caiatine, il fagiolo curniciello o munaciello e l’oliva caiazzana da mensa (che è anche presidio slow food locale).
La Stalla Degustazione di La Sbecciatrice
La Sbecciatrice non è un agriturismo ma è possibile, su contatto diretto con i proprietari, organizzare dei piccoli assaggi ed eventi, in quella che loro hanno chiamato Stalla Degustazione, un locale del 1700 dove soggiornavano le mucche, oggi ristrutturata e riconvertita a questo scopo, dove potete anche trovare un esemplare di sbecciatrice.
Noi abbiamo assaggiato proprio qui la panzanella al pomodoro riccio, alcuni formaggi, una frittata di cipolle, una crostata con confettura di zucchine, limoni e rosmarino, pane con olio e marmellata varia, ascoltando, a bocca piena, i racconti e gli aneddoti di chi ama questa terra e questo lavoro. E l’amore si vede in ogni parola e si percepisce attraverso l’assaggio dei loro prodotti, creati da mani sapienti ed appassionate.
Bella anche la location che precede l’ingresso alla Stalla Degustazione, il murales contadino, la macchina d’epoca con la valigia, come se già fosse pronta per il prossimo viaggio, il salottino… nell’insieme tutto quanto assomiglia ad un quadro di campagna d’altri tempi.
La Sbecciatrice: contatti utili
La Sbecciatrice si trova in via di Villa Santa Croce, in una piccolissima frazione di appena 200 abitanti. del comune di Piana di Monte Verna.
Sul posto, in un piccolo negozietto posto accanto all’azienda, è possibile acquistare i loro prodotti.
In alternativa si può ordinarli online, ad esempio nel periodo di Natale, credo il cesto della resistenza contadina, ottimo regalo per gli estimatori del genere!
Per maggiori informazioni vi lascio il
link del loro sito web.
